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Le realizzazioni delle quali sono progettista ed esecutore è oggetto della trasformazione e recupero di alcuni locali della soffitta della casa vacanze, sfruttando al massimo gli angusti spazi esistenti per la presenza di capriate e travi rompi tratto. Disegni e foto sono esplicite delle modifiche apportate e dei nuovi lavori eseguiti. In due locali con altezza variabile da mm.2450 a mm.1450 sono stati ricavati un bagno ed una cameretta comunicanti con parti separate della soffitta attraverso due porticine d’ispezione al sottotetto. Il locale più ampio sarà adibito a soggiorno-letto. Una scala in legno, peraltro già pubblicata sulla vostra rivista Far da sé (Dicembre 2013), collega i locali sottostanti, attraverso una botola modificata ed apribile separatamente ed è stata circoscritta da una ringhiera in legno. I tramezzi dei locali mansardati sono realizzati in cartongesso da mm 15 con isolamento in polistirene da mm 40. Le porte sono in tamburato, ed alcuni mobili in multistrato e legno di abete, laccati. La pavimentazione di due locali è in parquet sintetico e doghe di legno. Le pareti della camera soggiorno- letto con imperfezioni di planarità sono state lasciate quali erano e semplicemente intonacate con fracasso a testimonianza della rusticità del contesto ambientale della casa. Un espositore realizzato in un vano porta preesistente sormonta il vano scala. L’impianto elettrico è parte sottotraccia e parte a vista con filo a treccia e ferma fili in ceramica. Le placche di prese ed interruttori, sono realizzate in compensato con bordura in legno massello. Una cornice con tozzetti decora il sopra porta della cameretta prospiciente il bagno. Le realizzazioni eseguite sono così suddivise:

  • Bagno
  • Mobile ad incasso di parete
  • Specchio incassato a parete
  • Luci
  • Cameretta
  • Cornice e sotto cielo porta e finestra
  • Parquet galleggiante
  • Trave incassata in mobile luminescente
  • Mobile basso con ante in vetro di recupero
  • Luci da parete
  • Porte
  • Vano scala
  • Ringhiera
  • Espositore

Occorrente

  • n°14 murali mm 4000x50x40
  • Profilati in acciaio a C mm 50×40 e mm 40×40
  • n°7 cartongesso verde idrorepellente
  • n°6 cartongesso bianco
  • n°32 pannelli polistirene mm 1200x600x40
  • n°5 telai prefiniti per porte
  • n°26 doghe di pino (parquet)
  • n°5 tavole di abete mm 4000x100x20 (ringhiera)
  • n°1 murale mm 4000x100x100 (pilastrini + caposcala)
  • n°2 multistrati mm 2420x1220x18
  • n°4 compensati mm 2250x900x4
  • Impermeabilizzante bituminoso
  • 5 mq. di rete + ficher per cappotto + rasante termo clima
  • N°1 barra di ferro a L di mm 7000x50x5
  • n°3 profilati alluminio mm 4000x40x30
  • Distanziatori in ferro zincato mm 1200
  • Vernici ad acqua per parquet, porte e pareti
  • Stucco + rete giunture cartongesso + pronto intonaco + angolari +
  • cerniere + vetri cattedrale + prese + interruttori + cassette portafili + Canaline + filo elettrico a treccia + salvavita.

Bagno

Stabilite le aree da utilizzare, per sopperire ad un laborioso quanto dispendioso lavoro di squadratura, intonacatura e planarità delle pareti, nonché di alleggerimento di pesi gravanti sul solaio in legno, è stata realizzata nell’area destinata alle tramezzature, un’intelaiatura in abete e profilati a C in metallo. L’accoppiamento legno/acciaio ha conferito maggior robustezza e praticità alla realizzazione ed esecuzione di alcune nicchie ed incavi alla parete che ospitano il lavabo con specchio ed un mobile contenitore per accessori da bagno. Un cordolo di sabbia e cemento armato di mm 160 addossato alla base della parete esistente consente il posizionamento dei tubi di scarico al pavimento del piatto doccia rialzato, evidenziando uno scalino in continuità di quello già presente alla porta d’ingresso. Gli scarichi del lavabo-bidet attraversano l’intercapedine creata fra le tramezzature in cartongesso e la parete esistente in muratura. La messa in opera dei telai ha reso necessario l’uso di distanziatori d’irrigidimento in ferro zincato che mantenessero il piombo e la verticalità dei telai rispetto alla muratura esistente. Prima del posizionamento dei pannelli di polistirene di mm 1200x 600×40, sono stati segnati i punti di allaccio delle rubinetterie e scarico dell’acqua confluenti in una fecale collegata a quella esistente del bagno sottostante. Ovviamente gli spazi fra i murali per l’inserimento dei pannelli di polistirene sono stati preventivamente calcolati per avere il minor sfrido di materiale. Le tubazioni di scarico confluiscono ed attraversano a vista un’area inutilizzata della soffitta. Il tubo di fecale che si collega al wc. sottostante è stato rivestito con spugna insonorizzante e chiuso da un cassonetto in multistrato successivamente intonacato. Verificata la funzionalità dell’impianto idrico, eseguita da un idraulico, sono stati applicati i pannelli di polistirene interponendo nelle zone di aggancio dei servizi igienici e rubinetteria del lavabo e della doccia, supporti di irrigidimento in abete e profilati in acciaio. I pannelli di cartongesso, preventivamente tagliati a misura con taglierino sono stati avvitati ai supporti in abete e metallo con viti specifiche. Per il box doccia è stato utilizzato cartongesso verde idrorepellente. Le giunture delle pareti e le teste delle viti sigillate con nastro retinato e stucco per cartongesso. Due mani di impermeabilizzante bituminoso per cabine doccia sono state eseguite nel box e a pavimento. Piastrelle e tozzetti decorativi completano il rivestimento eseguito dal piastrellista. La verniciatura è stata eseguita con pittura traspirante. Una porticina in multistrato laccato è stata realizzata nella parte bassa del tetto e consente l’accesso ad una parte del sottotetto.

Mobile ad incasso di parete

È ricavato da una nicchia predisposta dall’orditura dei telai in legno sulla parete originaria. Il fondo è in cartongesso. Il vano di mm 1960x500x175 è chiuso da due ante in multistrato di mm 1260x500x18 e mm 705x500x18. Un listello di abete fissato al telaio dell’anta superiore compensa la risega prodotta dal rivestimento in piastrelle posizionate a mm 850 dal pavimento. Sulle ante laccate sono fissati con silicone due specchi che evidenziano a vista la bordura verniciata delle ante. Il mobile è corredato da mensole sagomate laccate.

Specchio incassato a parete

Nell’incasso realizzato superiormente al lavabo è stato fissato uno specchio incorniciato da tozzetti decorativi ed una mensola in vetro. L’impianto elettrico precedentemente predisposto scorre in canaline corrugate fra la parete originaria e la tramezzatura in cartongesso.

Luci

Un tubo a led illumina la zona lavabo. Due applique in legno di abete e mogano a parete sono realizzati da una base in compensato incorniciata da listelli di mogano tale da formare uno scatolare che nasconda il filo elettrico uscente dalla parete. Dischi in legno di mogano ed una base con bordo circolare sono forati e collegati da un tubo filettato per il passaggio del filo elettrico. Il portalampada, avvitato al tubo filettato è rivestito da un tubo cromato ed il tutto avvitato alla base in compensato tenuta a parete da una piastrina con occhiello. Un copri dado forato consente il passaggio del filo elettrico uscente dallo scatolare.

Cameretta

Il tramezzo che separa l’area utilizzata dal restante sottotetto è realizzato con la procedura già eseguita per le pareti del bagno. I murali di abete sono assemblati ad intervalli di mm 600 al massetto ed alla trave rompi tratto del sottotetto con angolari, fischer e viti. Una seconda trave rompi tratta a sostegno delle travi del solaio del locale sottostante cui è agganciata è stata utilizzata per realizzarvi una pedana di mm 3500×485 che sarà adibita ad una seduta allestita da cuscini. Questi ad ultimazione dei lavori, saranno agganciati alla parete in cartongesso a mezzo di pomelli in legno con un supporto in legno applicato su tutta la parete. Listelli di abete e spessori in legno sono avvitati superiormente alla trave per garantirne la planarità. Alla base dei murali fissati al massetto, sono incollati listelli di mm 160x50x40 a sostegno del piano in multistrato costituente la pedana assemblata fra questi e la trave. Il piano, sagomato, calza intorno ai murali e consente una superficie d’appoggio ai profilati in metallo in cui sarà inserito il polistirene. Un’ apertura nel tramezzo consente l’accesso al sottotetto. L’anta fresata ai bordi e priva di cerniere è bloccata da 4 calamite. Il lavoro si completa con l’applicazione del cartongesso, stuccatura ed intonacatura a rasante del tramezzo. La parete in mattoni confinante parzialmente con l‘esterno e che poggia su una capriata è stata coibentata con polistirene e prevede la chiusura con tramezzatura in polistirene della sottostante parte della soffitta. Le fasi operative prevedono una prima intonacatura della parete in mattoni; il fissaggio dei pannelli coibentanti con rasante termo clima coadiuvato da specifici fischer (in n° di 5 per mq.); la stesura di una rete e due mani di rasante con fracasso a spugna. L’intonacatura delle restanti parti in muratura è stata eseguita con pronto intonaco a grana fine.

Cornice e sotto cielo porta e finestra

Per nascondere la piattabanda in travi di legno del vano porta e finestra ed evitare la caduta di eventuale polvere, i sotto cieli sono stati rivestiti con un compensato successivamente verniciato. La bordura di questi è nascosta da una cornice piatta mordenzata per la finestra e adornata da losanghe geometriche in pasta di legno sul vano porta. La giunzione tra il bordo compensato e la cornice è garantita dall’assemblaggio con colla e chiodini di un listello di abete interposto.

Parquet galleggiante

Per alleggerire i pesi incidenti sul solaio da una tradizionale pavimentazione e sopperire alla notevole pendenza del massetto (circa 3%) fra vano porta e trave rompi tratto del solaio, si è realizzato un pavimento galleggiante in doghe di pino maschio-femmina. La planarità del piano di calpestio è assicurata da due profilati di ferro ad L di mm 50x50x5 giuntati con la saldatrice a 90°. I profilati sono avvitati alla trave rompi tratto e cementati agli estremi nella muratura maestra. L’inserimento di spessori di legno fra questi ed il solaio ne ripartisce il carico. Altri spessori ad altezza differenziata, per il recupero della pendenza, ed alternati ad interasse di circa mm.600, sono incollati con apposito schiumogeno al massetto, ed in contemporaneo posizionamento a ritroso delle doghe di pino. La livella ne assicura la planarità. Gli estremi delle doghe sono avvitate alternativamente al profilato in ferro con perni e dado. Il bordo dell’ultima doga del passetto sotto porta con accesso al bagno è protetto e rifinito da un angolare in acciaio.

Trave incassata in mobile luminescente

Un mobile scalettato nasconde due capriate di cui una a sostegno della porzione di parete coibentata. Si compone di un telaio in murali di abete di mm 50×40 e quattro ante di cui una fissa e prosegue con un piano scrivania ribaltabile ed una piccola panca che nasconde il rimanente tratto di trave della seconda capriata ed i cavi elettrici. In parallelo con la prima trave di capriata, si avvitano alla trave del solaio di copertura ed ai montanti che delimiteranno l’apertura delle ante, due murali di abete di mm. 2160 collegati da traverse. Questi, evidenziano una risega di mm. 10 nella quale è posizionato a filo un compensato di uguale lunghezza e spessore. Divisori separano la struttura dal piano scrivania e dalla panca. La scalettatura superiore si compone di piani apribili, uno dei quali sagomato intorno alla trave di capriata, utilizzando sagome di cartone e sfilabile e che danno accesso a mini lampade a led da 3 w. chiusi frontalmente da vetri colorati tipo cattedrale e ferma vetro. L’accensione delle lampade è comandata da interruttore a parete. I piani sporgenti dalla struttura sono corredati da cornici coprifilo. Mensole scalettate sono giuntate alla trave interna al mobile con viti e spinatura cieca. Un cassonetto in listelli di abete e vetro colorato di mm 675×200,sporgente rispetto al filo di chiusura delle ante nasconde un vano segreto chiudibile da una ribaltina ed accessibile dall’apertura dell’anta prospiciente il cassonetto. Il piano base del mobile nasconde il profilato a L in ferro su cui poggia la pavimentazione. Le ante di chiusura sono incernierate ai montanti ed apribili a pressione.

Mobile basso con ante in vetro di recupero

Adattandomi alla limitata superficie della camera ho realizzato un mobile basso in multistrato laccato a ridosso di una parete di mm. 1180. Il mobile è realizzato dal recupero di due ante ed un piano in vetro laccati. Sulla base delle misure del piano in vetro e delle ante di mm 765×530, sono stati assemblati con spinatura cieca due pannelli laterali di mm. 840×480 al piano di copertura di mm 1105×480 ed al piano di base di mm 1105×472 munito di zoccolatura. Una mensola è posizionata centralmente. Laterali , piani di copertura e di base sono scanalati posteriormente con la fresatrice per l’inserimento di un fondo in compensato. L’intercapedine sul fondo del mobile consente la copertura di una presa di corrente e di una spina elettrica e permette l’appoggio del mobile a filo di parete. Il piano superiore di vetro è incorniciato dal recupero di profilati a L di alluminio ed è munito di paraspigoli in gomma. Pomi e cerniere garantiscono l’apertura delle ante a filo con il mobile. Quattro ruote di gomma girevoli sono applicate al piano di base del mobile nascoste dalla zoccolatura e consentono agevoli spostamenti del mobile evitando accidentali graffiature del parquet.

Luci da parete

È stato utilizzato il supporto di un vecchio lume modificato con la sostituzione dei portalampada e dall’aggiunta di un binario di alluminio in cui è inserito un vetro semicircolare colorato. Due perni collegano il binario al supporto ad esso incollato con l’aggiunta di silicone. Due viti mozze bloccano il vetro nel binario. Listelli di mogano sono collegati fra loro ed al supporto e nascondono il binario allestendo la lampada.

Porte

I telai acquistati già predefiniti sono stati tagliati a misura dei vani ed in questi bloccati momentaneamente con cunei e listelli di legno con verifica del piombo. La preparazione delle ante prevede la costruzione di un telaio con murali e cascami di legno giuntati con colla vinilica e la spillatrice. Due fogli di compensato sono incollati e pressati con stringenti al telaio. Le ante così ottenute sono state squadrate con la sega circolare da banco e la piallatrice e provate nei vani predisposti. Rimosse le ante dai telai, su questi sono state posizionate le cerniere (tipo anube), e verificatene l’apertura, montate in tutt’uno nei vani porta utilizzando i cunei usati in precedenza e verificandone nuovamente il piombo. Il fissaggio definitivo è stato eseguito con schiuma poliuretanica adesiva. L’eccesso di materiale è rifinito con il taglierino. Rifiniscono le porte, coprifilo in legno fissati al telaio con chiodini senza testa. La laccatura a pennello prevede una carteggiatura fine ed un fondo all’acqua tipo gel seguito da nuova carteggiatura e verniciatura di rifinitura. Guarnizioni in gomma sono incastrate in scanalature già predisposte nei telai delle porte e garantiscono eventuali spifferi d’aria.

Vano scala

Successivamente alla posa in opera di un leggero massetto e del parquet sintetico eseguito da personale qualificato, si è attrezzato il vano scala con un portellone in multistrato da mm 18 di spessore sormontato dal parquet. Per agevolarne l’apertura in conseguenza del peso, la botola è stata divisa in due portelli. Sul bordo centrale di uno di essi è stata avvitata una T di ferro capovolta su cui poggia il bordo dell’altro portello in fase di chiusura. Gli estremi della T capovolta poggiano unitamente con la botola su una cornice in ferro anch’essa a T capovolta che circoscrive perimetralmente il vano scala e spezza le tensioni di flessione del portello dovute ad eventuale calpestio. Cerniere (tipo paumelles) sono saldate al profilato perimetrale e avvitate con perni a passatore ai portelli. La giunzione fra parquet e portelli è rifinita con profilati angolari di alluminio di mm 40×30 avvitati ai profilati in ferro. Due maniglioni realizzati da un tubo appendiabiti cromato garantiscono la chiusura ed apertura dei portelli durante la risalita delle scale e sono bloccati a parete da una coppia di ferma canaline. Queste si agganciano a due maniglie, recupero di manici modificati di un passeggino, poste superiormente ai portelli evitandone l’accidentale ribaltamento.

Ringhiera

Realizzata in abete si compone di due pilastrini di mm 900x100x100 e un caposcala di mm 2200x100x100 collegati da tavole di abete di mm 3200x100x20. Gli estremi delle tavole con tenoni sono incastrati ed incollati in mortase praticate ai pilastrini con la combinata. Questi, calzano in tubolari di mm 100x100x100 muniti di piastra di base e fori per il fissaggio a pavimento. Il corrimano è realizzato da listelli di abete di mm 40×20 e fissato con spinatura cieca al bordo della tavola superiore della ringhiera. Due tavole inglobano centralmente la ringhiera e calzano in un tubolare di mm 60x100x100 fissato al pavimento, conferendo rigidità alla struttura. Incollate le tavole ai pilastrini, si posiziona la ringhiera segnando a matita i punti in cui verranno avvitati i tubolari. In questi, fissati al pavimento si inserisce la ringhiera che verrà incollata al caposcala ed avvitata con viti alla trave soprastante ed alla base tramite un occhiello saldato al tubolare del caposcala. Sul lato corto della ringhiera, un listello sagomato compensa il fuori piombo della parete, cui è bloccato con viti e tasselli ad espansione. A questi è avvitato il pilastrino di chiusura della ringhiera.

Espositore

Un vano porta soprastante la scala è stato parzialmente chiuso da un tramezzo in mattoni e rivestito internamente con cartongesso per raddrizzarne i fuori squadro. Listelli e spessori in legno sono stati applicati alla muratura in corrispondenza dei punti in cui sono fissate i reggi mensola, le mensole in vetro ed il cartongesso. Le giunzioni, e le teste delle viti sono sigillate da nastro retinato e stucco. Una cornice in legno circoscrive il vano illuminato da due faretti led orientabili ad incasso. Il vano sottostante l’espositore è chiuso da un piano in MDF laccato e scorrevole su due profilati ad L di alluminio e nasconde il salvavita ed un sufficiente spazio da adibire come contenitore. Due interruttori comandano l’accensione dei faretti e strisce led applicate sulle travi.

La spesa complessiva utilizzando parte del legno di recupero, escluso la M.D. dell’ impianto idraulico, rivestimento piastrelle e parquet sintetico è stata di euro 2750 comprensiva di rivestimenti ed accessori per un totale di circa 5000 euro.

Tutte le foto dei lavori

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Trasformazione e recupero di una soffitta mansardata

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